Uno studio condotto su minorenni in detenzione a causa di reati sessuali, suggerisce che l’abuso psicologico nell’infanzia può avere effetti dannosi specifici sulla salute mentale. I risultati, che compaiono su “Archives of Sexual Behavior” (archivi del comportamento sessuale), fanno luce sulle radici dell’ipersessualità, che è stato scoperto essere un predittore della messa in atto recidiva di assalti di natura sessuale.
“Ho fatto ricerche su vari aspetti dell’aggressività sessuale negli ultimi quattro decenni. È chiaro che la prevenzione primaria è la strategia di intervento ottimale per ridurre la violenza sessuale”, ha spiegato Raymond A. Knight, corrispondente autore dello studio e professore emerito di Relazioni Umane all’Università di Brandeis in Massachusetts.
“Di conseguenza, nel mio laboratorio ci siamo concentrati sull’identificazione degli antecedenti nello sviluppo di vari fattori di rischio per l’aggressione sessuale. La conoscenza di tali antecedenti è essenziale per progettare e attuare strategie di prevenzione“.
Nello studio i ricercatori hanno esaminato 307 giovani maschi che avevano in media circa 16 anni e avevano commesso almeno un grave crimine sessuale. I partecipanti hanno completato dei questionari per le valutazioni di abusi e di altre esperienze infantili avverse.
I ricercatori hanno scoperto che coloro che hanno riportato livelli più elevati di abuso psicologico da parte di un caregiver maschio (si ricorda che per “caregiver” si intende la figura che fornisce accudimento primario, normalmente i genitori, ma non sempre) tendevano a riferire anche pensieri e comportamenti sessuali più problematici ed eccessivi. Lo stesso valeva per coloro che hanno riferito di abusi sessuali più gravi durante l’infanzia.
Knight riferisce che “l‘abuso psicologico, specialmente nel caso di un padre nei confronti di suo figlio, è un potente predittore di ipersessualità e in effetti anche di altri comportamenti di violenza, sessuale e non sessuale. Abbiamo compreso quanto sia importante un esame approfondito della ricerca che abbiamo condotto, così da poter meglio individuare i potenziali componenti causali che essa racchiude“.
Come tutte le ricerche, lo studio include alcune limitazioni. “Questa è una retrospettiva, non uno studio prospettico. I giovani riportano esperienze e comportamenti recenti. Si applicano tutti i problemi metodologici con tale strategia di ricerca“, ha spiegato Knight. “Tuttavia, abbiamo replicato questi risultati con un campione per adulti, indicando la loro consistenza tra campioni. Sono indispensabili studi prospettici di abusi psicologici e sessuali volti a svelare i meccanismi causali essenziali coinvolti in ciascuno e esaminarne le conseguenze“.
La ricerca:
- “The Relation of Childhood Abuse Experiences to Problematic Sexual Behaviors in Male Youths Who Have Sexually Offended“, Kathryn A. Davis, Raymond A. Knight
Fonti e riferimenti:
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