Il picacismo (o allotriofagia, o pica), è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dal mangiare regolarmente cose non commestibili (es. terra, sabbia, carta, gesso, legno, cotone, sporcizia, capelli, etc.).

Solitamente ciò che il picacista mangia non provoca danni, ma talvolta può causare complicanze, come l’occlusione del tratto digerente o l’avvelenamento da piombo.

La diagnosi di picacismo viene posta quando un soggetto di età superiore a 2 anni ha consumato cose non commestibili per almeno un mese. Per i bambini di età inferiore ai due anni, questo comportamento è ritenuto normale dal punto di vista dello sviluppo. Questi bambini mettono spesso in bocca ogni tipo di oggetto, talvolta mangiandolo.

Il picacismo in quanto tale raramente interferisce con la funzionalità sociale; tuttavia, spesso si verifica in soggetti affetti da altri disturbi mentali che di fatto interferiscono con essa. Tra questi disturbi ci sono l’autismo, la disabilità intellettiva e la schizofrenia.

Le tecniche comportamentali possono essere utili, ma poco si sa sui trattamenti specifici per il picacismo.
Le carenze nutrizionali e altre complicanze vengono trattate secondo necessità.

 

 


Crediti immagine: valeria_aksakova

Leggi anche:  Non saper flirtare è la ragione principale del celibato involontario