Una nuova ricerca dimostra che l’eccessiva esposizione a social network, televisione e smartphone in generale, siano tutte abitudini collegate all’aumento di sintomi di ansia e depressione tra gli adolescenti.

È molto comune parlare ai nostri figli delle conseguenze negative dell’uso di alcol, del fumo e del sesso non sicuro. Tuttavia, al giorno d’oggi, gli adolescenti trascorrono 6-7 ore davanti a uno schermo, esponendosi a informazioni potenzialmente pericolose per la loro salute mentale“, ha affermato l’autore dello studio Elroy Boers, ricercatore presso l’Università di Montreal.

Abbiamo riscontrato che il numero di genitori che educa correttamente i propri figli delle potenziali conseguenze negative del tempo trascorso sugli schermi è preoccupantemente basso. È necessaria maggiore consapevolezza“.

I ricercatori hanno esaminato i dati di 3.659 bambini che venivano esaminati annualmente dal 7° al 10° anno di vita. Agli adolescenti è stato chiesto di riferire autonomamente il tempo trascorso davanti agli schermi di smartphone e televisione e di specificare la quantità di tempo impiegata utilizzando:

  • social media,
  • televisione,
  • videogiochi,
  • computer.

I risultati, pubblicati sul Canadian Journal of Psychiatry, hanno rilevato che una frequenza superiore alla media nell’uso dei social, nella visione televisiva e nell’uso del computer nel corso dei quattro anni ha predetto sintomi di ansia nei giovani.

Un’altra analisi degli stessi dati, pubblicata su JAMA Pediatrics, ha evidenziato che una frequenza superiore alla media dei social e della visione televisiva ha predetto sintomi di depressione, in alcuni casi anche gravi, nell’arco dei quattro anni successivi all’inizio dell’osservazione empirica.

I risultati evidenziano in modo chiaro “le conseguenze negative per la salute mentale degli adolescenti prodotte dall’eccessiva fruizione di social e televisione“, ha detto Boers.

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Questi due studi longitudinali hanno prodotto risultati piuttosto chiari. Pertanto genitori, pediatri e medici che intendono prevenire l’ansia e la depressione tra gli adolescenti dovrebbero tenere conto del tempo di fruizione ed esposizione a questi mezzi di comunicazione, considerandolo come uno dei fattori scatenanti dell’ansia e della depressione adolescenziale“.

Tuttavia, al momento non è ancora chiaro il motivo per il quale alcune forme di intrattenimento siano associate all’ansia e alla depressione, mentre altre non lo sono. Ad esempio, giocare ai videogiochi non è risultato un fattore predittivo di depressione o ansia, il che potrebbe essere dovuto al fatto che il videogioco, rispetto al passato, è diventato un’attività maggiormente sociale. “Rispetto ai loro predecessori di 15 o 20 anni fa, i videogiocatori odierni sono mediamente molto meno isolati socialmente. È stato dimostrato che oltre il 70% dei giocatori gioca con un amico, fisicamente insieme o online“, hanno osservato i ricercatori nel loro studio.

Nelle ricerche in oggetto ci si è concentrati sui tempi di fruizione dei media utilizzati, ma non sui contenuti consultati. “Riteniamo che il contenuto sia fondamentale. Non crediamo che il “semplice” atto di impegnare del tempo sullo schermo abbia conseguenze negative. Piuttosto riteniamo importante approfondire e correlare i contenuti fruiti, ovvero a cosa gli adolescenti si espongono mentre dedicano tempo allo schermo. Pertanto, la ricerca futura dovrebbe concentrarsi su quale tipo di contenuto scatena l’ansia e la depressione negli adolescenti“, ha spiegato Boers.

 

 

Gli studi

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Crediti immagine: yanalya