Gli individui che soffrono di emicrania sembrano avere una ipereccitabile corteccia visiva, secondo quanto emerso nelle Università di Birmingham e Lancaster.

Le emicranie sono caratterizzate da mal di testa debilitanti e persistenti, spesso accompagnate da una maggiore sensibilità soprattutto agli stimoli visivi, ma anche di altra natura sensoriale. Le cause esatte di questi mal di testa non sono ancora del tutto ben comprese, anche se gli scienziati ritengono che possano essere correlate a dei cambiamenti temporanei nella chimica, nei nervi o nei vasi sanguigni nel cervello.

In un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Neuroimage Clinical, i ricercatori hanno iniziato a testare una teoria secondo cui almeno una parte della risposta risiede nella corteccia visiva, la parte occipitale del nostro cervello, responsabile della visione.

Il dottor Terence Chun Yuen Fong, autore principale dello studio, ha spiegato: “La maggior parte degli emicranici riferisce anche di provare sensazioni visive anormali nella loro vita quotidiana, ad esempio allucinazioni elementari, disagi visivi e maggiore sensibilità alla luce. Crediamo che questo suggerisca un legame tra l’emicrania e anomalie nella corteccia visiva. I nostri risultati forniscono la prima prova per questa teoria, scoprendo uno specifico modello di risposta cerebrale tra gli emicranici“.

Lo studio è stato condotto da ricercatori del Center for Human Brain Health and School of Psychology dell’Università di Birmingham e del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Lancaster. Il team ha avviato un esperimento con un gruppo di 60 volontari, metà dei quali erano “emicranici”, che soffrivano regolarmente di emicrania. Ai partecipanti è stato presentato un motivo a griglia ed è stato chiesto di valutarlo in base al fatto se fosse scomodo da guardare e di riferire eventuali fenomeni visivi associati alla sua visione.

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In un ulteriore test, i partecipanti sono stati sottoposti ad uno screening tramite elettroencefalogramma (EEG), in cui i ricercatori erano in grado di tracciare e registrare i modelli di onde cerebrali quando venivano presentati gli stimoli visivi.

In entrambi i test, i ricercatori hanno trovato una risposta più ampia nella corteccia visiva tra il gruppo di malati di emicrania quando ai partecipanti sono state presentate le griglie.

Lo studio ha anche preso in considerazione i risultati di un sottogruppo di non emicranici ma che avevano riportato dei disturbi visivi durante i test. Sorprendentemente, è stato scoperto che questi partecipanti hanno mostrato una ipereccitabilità nella risposta della loro corteccia visiva.

Il dott. Ali Mazaheri, l’autore senior del documento scientifico in oggetto, spiega: “Il nostro studio fornisce la prova che ci sono probabilmente anomalie specifiche presenti nel modo in cui la corteccia visiva dei malati di emicrania elabora le informazioni dal mondo esterno. Tuttavia, sospettiamo che sia solo una parte del quadro, dal momento che gli stessi schemi di attività cerebrale della corteccia visiva possono essere visti anche nei non emicranici sensibili a determinati stimoli visivi“.

Il prossimo passo di questa ricerca sarà quello di monitorare nel tempo il gruppo per vedere se la loro risposta agli stimoli visivi dovesse cambiare, e provare inoltre a mappare eventuali altri cambiamenti fisiologici possano verificarsi. Questo sviluppo potrà consentire di prevedere le emicranie e aiutare a prevenirne l’insorgenza.

Lo studio

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