Gli adulti tendono ad usare la cannabis più frequentemente se hanno avuto sintomi depressivi elevati nell’adolescenza, ma questo non sembra essere il caso degli adulti con una storia di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), secondo una nuova ricerca.

I risultati sono stati pubblicati nel Journal of Anormal Child Psychology e l’autrice, Andrea L. Howard, professore associato di psicologia alla Carleton University, lo introduce indicando che “questo studio ha fatto parte di un progetto più ampio che ha esaminato l’importanza dei cambiamenti dello sviluppo relativi all’uso di sostanze nei giovani a cui è stato diagnosticato un disturbo da deficit di attenzione/iperattività da bambini. Disponiamo di enormi quantità di dati su un ampio campione di bambini con ADHD che sono stati seguiti dall’età di circa otto anni sino ai venticinque anni e volevamo saperne di più sui collegamenti tra depressione e uso di sostanze nel tempo“.

I ricercatori hanno esaminato i dati dello studio sul trattamento multi-modale dell’ADHD, uno studio longitudinale che inizialmente ha reclutato centinaia di bambini e li ha seguiti fino all’età adulta. Il loro campione comprendeva 547 bambini con diagnosi di ADHD e 258 bambini di confronto per età e sesso.

Howard e i suoi colleghi erano particolarmente interessati a questi dati perché includevano valutazioni sull’uso di sostanze, sintomi depressivi, persistenza dei sintomi dell’ADHD in età adulta e diverse variabili socio-demografiche.

I ricercatori hanno scoperto che i sintomi depressivi erano collegati all’uso di droghe e alcol nell’adolescenza. Ma la depressione non sembra esacerbare gli effetti dell’ADHD infantile sull’uso di sostanze. “Ci sono due importanti aspetti da questo studio: in primo luogo, abbiamo scoperto che sentirsi depressi a qualsiasi età durante l’adolescenza era associato all’uso più frequente di sostanze, ma questa associazione era poco rilevante e comunque applicata alle persone con e senza ADHD. In altre parole, non vi era alcun rischio correlato alla depressione per l’uso di sostanze associato all’anamnesi di ADHD nell’infanzia“, ha spiegato Howard. “In secondo luogo, abbiamo scoperto che la depressione nell’adolescenza non prevedeva realmente l’uso di sostanze in età adulta. L’unica eccezione era per la cannabis (marijuana), dove abbiamo visto l’associazione che avevamo ipotizzato solo nei giovani senza una storia di ADHD: questi tendevano a usare la cannabis meno spesso se erano stati meno depressi da adolescenti“.

Leggi anche:  Disturbi di personalità NAS (non altrimenti specificato)

Ciò che inizialmente ci ha sorpreso è stato il fatto che la depressione adolescenziale era totalmente estranea al consumo di cannabis da parte dei giovani adulti per quelli con una storia di ADHD – stavano usando cannabis a tassi abbastanza alti. Questo ci ha portato a speculare su alcuni dei motivi per un uso generalmente diffuso, inclusa la nozione piuttosto diffusa (che non è stata dimostrata empiricamente) che la cannabis potrebbe aiutare a ridurre i sintomi di ADHD e i relativi danni“, ha detto Howard.

Ma come tutte le ricerche, anche in questo studio occorre riconoscerne le inevitabili limitazioni, che Howard indica spiegando che i loro risultati “sono in qualche modo coerenti con altri lavori pubblicati, ma le analisi esatte che abbiamo fatto per questo studio non sono state replicate in altri dati, quindi c’è sempre la possibilità che questi risultati siano falsi positivi. Sarei particolarmente cauta sulla nostra scoperta relativa alla depressione adolescenziale e al consumo di cannabis negli adulti, perché l’abbiamo trovata solo per una sostanza su quattro“.

 

 

La ricerca:

Fonti e riferimenti:

  • Aiken, L. S. & West, S. G. (1991). Multiple regression: Testing and interpreting interactions. Sage Publications
  • Arnold, L. E., Abikoff, H. B., Cantwell, D. P., Conners, C. K., Elliott, G., Greenhill, L. L., …, Wells, K. C. (1997). National Institute of Mental Health collaborative multimodal treatment study of children with ADHD (the MTA). Design challenges and choices. Archives of General Psychiatry, 54(9), 865–70
  • Center for Behavioral Health Statistics and Quality (2015). Behavioral health trends in the United States: Results from the 2014 National Survey on Drug Use and Health (HHS Publication No. SMA 15–4927, NSDUH Series H-50). Retrieved from samhsa.gov/data
  • Claude, D., & Firestone, P. (1995). The development of ADHD boys: A 12-year follow-up. Canadian Journal of Behavioural Science, 27(2), 226–249
  • Cooper, M. L., Frone, M. R., Russell, M., & Mudar, P. (1995). Drinking to regulate positive and negative emotions: A motivational model of alcohol use. Journal of Personality and Social Psychology, 69(5), 990–1005
  • Groenman, A. P., Janssen, T. W. P., & Oosterlaan, J. (2017). Childhood psychiatric disorders as risk factor for subsequent substance abuse: A meta-analysis. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 56(7), 556–569
  • Howard, A. L., Molina, B. S. G., Swanson, J. M., Hinshaw, S. P., Belendiuk, K. A., Harty, S. C., … Wigal, T. (2015). Developmental progression to early adult binge drinking and marijuana use from worsening versus stable trajectories of adolescent attention deficit/hyperactivity disorder and delinquency. Addiction, 110, 784–795
  • Humphreys, K. L., Katz, S. J., Lee, S. S., Hammen, C., Brennan, P. A., & Najman, J. M. (2013). The association of ADHD and depression: Mediation by peer problems and parent-child difficulties in two complementary samples. Journal of Abnorm Psychology, 122(3), 854–867
  • Kandel, D. B., Johnson, J. G., Bird, H. R., Canino, G., Goodman, S. H., Lahey, B. B., …, Schwab-Stone, M. (1997). Psychiatric disorders associated with substance use among children and adolescents: Findings from the methods for the epidemiology of child and adolescent mental disorders (MECA) study. Journal of Abnormal Child Psychology, 25(2), 121–32
  • Mitchell, J. T., Howard, A. L., Belendiuk, K. A., Kennedy, T. M., Stehli, A., Swanson, J. M., Hechtman, L., …, Molina, B. S. G. (2019). Cigarette smoking progression among young adults diagnosed with ADHD in childhood: A 16-year longitudinal study of children with and without ADHD. Nicotine & Tobacco Research, 21(5), 638-647
  • Swanson, J. M., Arnold, L. E., Molina, B. S. G., Sibley, M. H., Hechtman, L. T., Hinshaw, S. P., … & Kraemer, H.C. (2017). Young adult outcomes in the follow-up of the multimodal treatment study of attention-deficit/hyperactivity disorder: Symptom persistence, source discrepancy, and height suppression. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 58(6), 663–678
Leggi anche:  Rimodellare gli spazi pubblici per la salute dei bambini

 

Crediti immagine: Freepik