Ti sei mai sentito a disagio per qualcuno del tuo gruppo sociale, un amico o un parente, quando questo ha fatto qualcosa di imbarazzante in tua presenza?

Questi sentimenti di imbarazzo possono essere, in alcuni casi, collegati al disturbo d’ansia sociale. Questo disturbo ci fa preoccupare di come il comportamento altrui possa influenzare le opinioni degli altri su di noi. Ciò porta spesso a sentirsi angosciati dalla prospettiva di dover partecipare ad eventi e incontri sociali.

Il disturbo d’ansia sociale è un fenomeno che colpisce ben un individuo su dieci. Governati da sentimenti di estrema ansia durante le interazioni e gli eventi sociali, coloro che hanno un disturbo d’ansia sociale si preoccupano di evitare le situazioni sociali, in modo più o meno manifesto. Inoltre, coloro che temono la prospettiva che altri possano mettersi in imbarazzo, tendono a proiettare il loro percepito imbarazzo sull’autore del comportamento. Ciò può, in definitiva, portare all’isolamento sociale.

Tuttavia, c’è un’altra forma di ansia sociale che spesso viene trascurata. Conosciuta in Giappone con il nome di taijin-kyofusho, le persone con questa forma di ansia sociale temono di mettere gli altri a disagio con le proprie risposte comportamentali o fisiche a situazioni imbarazzanti.

Sia il disturbo d’ansia sociale (SAD, Social Anxiety Disorder) che il taijin-kyofusho (TKS) hanno una cosa in comune: si concentrano eccessivamente sulle prospettive e le opinioni degli altri.

Quelli con SAD sono ossessionati dalla paura di essere esaminati e criticati dagli altri, influenzando spesso il modo in cui vivono le proprie emozioni. Al contrario, quelli con taijin-kyofusho temono di causare agli altri inutili disagi a causa delle loro reazioni comportamentali, portandoli a rimuginare sui sentimenti altrui. Quelli con TKS hanno generalmente una maggiore empatia cognitiva e affettiva.

Leggi anche:  Ascolta il tuo intestino: averne cura porta benefici al cervello

Un recente studio di neuroimaging, pubblicato sulla rivista scientifica PNAS, ha rivelato, durante i test di empatia cognitiva, che i soggetti con TKS avevano un aumento dell’attività all’interno del solco temporale superiore e della giunzione temporoparietale posteriore, e un aumento dell’attività all’interno dell’amigdala durante tali test. Le interruzioni della connettività cerebrale funzionale e lo squilibrio tra empatia affettiva e cognitiva, potrebbero spiegare il deterioramento dei processi cognitivi durante situazioni imbarazzanti.

In definitiva, i risultati suggeriscono che non solo le persone con TKS sentono le emozioni degli altri in modo più forte, ma spesso interpretano male il contesto emotivo. Ciò significa che quelli con TKS sono inappropriatamente sensibili alle emozioni degli altri, percepite realmente o meno.

I dati suggeriscono che la TKS è probabilmente caratterizzata da ipersensibilità ai sentimenti degli altri e da una capacità meno che accurata di riconoscere il contesto emotivo in cui ci si trova.

 

 

Lo studio

 


Crediti immagine: freepik